Viaggio spesso per piacere e per lavoro e, sempre, assaggio la pizza nei paesi in cui vado perché il cibo è la prima forma di espressione dei popoli.

Ma la pizza è tradizionalmente napoletana, io sono napoletano e non posso far altro che esaltare sempre le mie radici anche quando sono in giro per il mondo, esportato il marchio italiano.

L’innovazione è rappresentata dalle varianti della pizza che esistono in Italia e all’estero ma la tradizione, in fondo, è solo la pizza napoletana, fatta di ore di lavoro, passione e tanta maestria.

Se penso a Napoli, al Vesuvio, mi viene in mente un ripieno rotondo con mozzarella e pomodoro alle pendici del “monte”.

In forno la pizza tonda tende a gonfiarsi e a mostrare la pancia, come la mia città in grado di mostrare identità nascoste che uno sguardo superficiale non può cogliere.

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