Biografia

Pizzaiolo napoletano

campione del mondo
Trofeo Caputo
bio

Quando ero piccolo aspettavo con ansia il sabato sera: il giorno in cui, secondo una tradizione non scritta ma ormai consolidata negli anni, andavo con tutta la mia famiglia in pizzeria. Amavo osservare i pizzaioli muovere con destrezza ed eleganza le loro mani negli impasti.

Iniziai a soli 9 anni a lavorare nella pizzeria “Da Gennaro” di Vincenzo Costa, che mi prese sotto la sua ala protettrice insegnandomi tutti i segreti del mestiere: delle ore che passavo in quel locale ricordo soprattutto i suoi insegnamenti, riguardanti prima ancora che l’arte della pizza, quella della vita.

Poco dopo i miei 18 anni decisi che era arrivato il momento di mettermi alla prova: lasciai quindi quella pizzeria che era ormai diventata come una seconda famiglia, per iniziare il mio percorso di crescita professionale e personale, che mi portò all’incontro con Rossopomodoro.

In un momento storico in cui la pizza era vista come un tabù inviolabile, qualcosa da mantenere quanto più possibile ancorato alla tradizione, Rossopomodoro sperimentava ricette e impasti completamente nuovi, ponendosi in modo fortemente innovativo all’interno di questo mondo.

Questa voglia di mettermi in gioco mi ha portato a raggiungere un importante obiettivo: la vittoria, nel 2013, del 12° Campionato Mondiale del Pizzaiuolo “Trofeo Caputo”. Questa vittoria ha sancito l’inizio della mia collaborazione con Caputo, il Mulino di Napoli.
Grazie al Mulino Caputo, ho imparato quanto fosse importante, oltre al saper fare bene il mio mestiere, conoscere i dettagli che si celano dietro gli ingredienti, e il modo migliore per adoperarli.
Dopo tanti anni che faccio questo mestiere, ho capito che il segreto è non sentirsi mai arrivati: giorno dopo giorno, non perdo mai occasione per imparare qualcosa di nuovo, approcciando a questo lavoro sempre con lo stesso entusiasmo del primo giorno.